- Scritto da LatinAutismo
- Visite: 1934
25 luglio 2020
Quando si inizia un corso dedicato ai genitori la prima cosa che dobbiamo prendere in considerazione è il modo in cui si insegnano le cose, l’aspetto umano e psicologico deve passare al primo posto. L’insicurezza, la vergogna, le preoccupazioni, le aspettative sono emozioni frequenti e molto spesso non considerate dai relatori, siamo abituati a ringraziare anche quando le cose non vanno proprio come si vuole, questo non è il nostro caso.
Oggi è ripartito il nostro prezioso corso per facilitatori per la comunicazione aumentativa alternativa dedicato alle famiglie con la lezione del Prof. Corradi, che oltre all'utilizzo di software da utilizzare per i nostri figli ci supportava con la gentilezza ed il sorriso che lo rappresenta.
Ringraziamo anche un nostro speciale papà che ha supportato le mammine nell'istallazione dei programmi e il consorzio che ci accoglie con estrema gentilezza in un posto accogliente e all'istituto Vaccari che aiuta a migliorare il nostro stile di vita offrendo una qualità elevata dei suoi professori.
Descrizione dell’evento
La mancanza di possibilità di comunicare con gli altri ha gravi ricadute negative nello sviluppo della relazione, del linguaggio, nello sviluppo cognitivo e sociale. L'inizio precoce d’interventi specifici mirati a ridurre le difficoltà comunicative può contribuire a prevenire un ulteriore impoverimento comunicativo, simbolico e cognitivo e la comparsa di disturbi del comportamento. In quest’ambito specifico è ormai riconosciuta la valenza di un percorso di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) come sostegno alla comunicazione naturale della persona con bisogni comunicativi complessi (BCC).
“La CAA si riferisce a un’area di ricerca e di pratica clinica ed educativa. La CAA studia e, quando necessario, tenta di compensare disabilità comunicative temporanee o permanenti, limitazioni nelle attività e restrizioni alla partecipazione di persone con severi disordini nella produzione del linguaggio e/o della parola, e/o di comprensione relativamente a modalità di comunicazione orale e scritta” (ASHA, 2005).
Intraprendere un programma di CAA richiede uno sforzo notevole da parte del bambino, della sua famiglia, dei suoi principali partner comunicativi e dei professionisti coinvolti. Non si tratta, infatti, di applicare una tecnica riabilitativa, ma di costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da promuovere in tutti i momenti e luoghi della vita, nell'ottica che la comunicazione è necessaria e indispensabile per il raggiungimento del massimo livello di qualità di vita per ogni persona. Il progetto di CAA è un percorso dinamico, molto flessibile e personalizzato, che prende il via da una fase iniziale di valutazione delle abilità, delle barriere e dei bisogni del bambino e della sua famiglia, per la definizione degli obiettivi e l’avvio dell’intervento più idoneo. L’attuazione del progetto prevede, inoltre, frequenti valutazioni per l’adeguamento delle strategie utilizzate secondo il profilo funzionale comunicativo della persona con BCC. La complessità di questo processo e la sua stretta correlazione con l’ambito del comportamento adattivo, richiede la competenza di più figure professionali che sappiano lavorare insieme e integrare le loro specifiche competenze.
Il facilitatore in questo contesto è colui il quale si assume la responsabilità di supportare gli sforzi comunicativi della persona con BCC; è un tramite, un promotore della comunicazione e delle relazioni tra la persona con BCC ed altri partner: compagni di scuola, amici, insegnanti (scolastici, sportivi, etc.), in modo che non sia solo la famiglia il suo interlocutore. I facilitatori della CAA forniscono assistenza quotidiana alle persone con BCC; supportano l’implementazione di interventi multimodali; attuano la manutenzione delle tecnologie CAA; preparano materiali a bassa tecnologia.
- Scritto da Dott. Simone Marrocco
- Visite: 774
Progetto “Sportissimamente: Sport & Autismo “
In seguito ad accordi presi tra l’associazione LatinAutismo e l’associazione sportiva “Rugby Club Latina”, lo scorso mese di ottobre 2019 è partita la prima esperienza con il rugby per i nostri ragazzi. L’obiettivo del progetto è offrire ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico la possibilità di confrontarsi con una pratica sportiva insieme ad altri coetanei. Attraverso la proposta dell’attività sportiva mirata che tenga conto delle competenze, dei bisogni e delle esigenze individuali di ogni ragazzo, si vuole costruire uno spazio di tempo che possa contribuire a sviluppare le capacità di autonomia, socializzazione e integrazione in un contesto e con persone del tutto nuovi. Questo primo progetto, che si spera faccia da apripista per gli anni a venire, è partito con alcuni bambini che frequenteranno la struttura sportiva due volte a settimana per un’ora circa accompagnati e seguiti dall'educatore Dott. Simone Marrocco per conto dell’associazione LatinAutismo e dai coach del Rugby Club Latina.
L’esperienza
Dal mese di ottobre i nostri ragazzi sono entrati a far parte del gruppo under 6 e under 8 del rugby club Latina allenandosi con gli altri bambini. I primi allenamenti sono serviti per far ambientare i nostri bimbi all'ambiente nuovo e ai nuovi amici. Gli allenamenti si svolgono direttamente sul campo e questo, specialmente all'inizio, è stato un ostacolo da superare, infatti, i nostri bambini erano infastiditi dal vento, dalla pioggia, dall'erba bagnata , dai vestiti e dalle scarpe bagnate ecc… ma piano piano, lavorando insieme e motivandoli con il gioco e con la compagnia degli altri bimbi siamo riusciti a superare queste piccole difficoltà. Ormai i nostri bimbi si sporcano , si bagnano e addirittura si rotolano sull'erba bagnata divertendosi!! Gli allenamenti sono divisi in due parti. Una parte più ludica in cui i bambini svolgono piccole attività semi strutturate tutti insieme spesso con giochi in cui bisogna muoversi all'unisono dandosi le mani con i compagni e questo facilita lo svolgimento stesso del gioco ai nostri bimbi e, inoltre, li aiuta molto a sentirsi parte del gruppo. Nella seconda parte dell’allenamento, invece, i bambini vengono divisi per piccoli gruppi e devono eseguire dei percorsi strutturati composti da differenti esercizi in sequenza. Questa attività ci ha permesso anche di lavorare sul rispettare il proprio turno in piccole file. I progressi iniziano a notarsi anche nell'apprendimento e nella riuscita degli esercizi proposti dai coach, infatti, i nostri ragazzi iniziano a “far propri” alcuni movimenti che all'inizio non conoscevano, come il camminare a ginocchia alte, la camminata calciata, il fare piccoli saltelli a gambe unite e, come già detto in precedenza, il rotolarsi su un lato. Questi esercizi spesso vengono riproposti individualmente ai nostri bimbi dall'educatore nei cosiddetti “tempi morti”, con il duplice scopo di evitare situazioni di confusione e di allenare in modo ripetitivo alcuni movimenti che risultano essere di più difficile comprensione e attuazione. Anche il livello di coordinazione è migliorato, in quanto spesso questi movimenti sono eseguiti con la palla ovale in mano.
In conclusione, possiamo affermare che questa esperienza si sta dimostrando estremamente positiva sia a livello relazionale che a livello più strettamente fisico e di coordinazione visuo-spaziale.
- Scritto da LatinAutismo
- Visite: 1130
Sabato 28 Settembre 2019 , si è tenuto il corso “ Orizzonti in pediatria “ con L’ obiettivo di incrementare le competenze dei pediatri sull'utilizzo di strumenti necessari per la valutazione, nella pratica clinica, della semeiotica Neuroevolutiva.
Non siamo né pediatri né medici, non abbiamo la preparazione specifica per comprendere a pieno gli argomenti affrontati, né tantomeno il tempo a disposizione per partecipare a tutto il corso di formazione (chi vive la condizione di genitore di soggetti autistico sa che ha il tempo contato), ma quello che ascoltiamo nelle ore di presenza sembra incredibilmente chiaro e trova conferma nella nostra esperienza di genitori. Il dott. Rachele è coinvolgente nell'esposizione, ci guardiamo attorno e vediamo i dottori prendere appunti, rispondere agli esempi proposti, fare domande: tanta partecipazione e coinvolgimento.
Il nostro tempo scade, dobbiamo andar via. Tanti i relatori illustri, alcuni che possiamo quasi definire amici e consiglieri per le volte che incontriamo per o con i nostri figli, che avremo voluto ascoltare e salutare. Andiamo via contenti perché da genitori, ci siamo sentiti ascoltati al convegno del 25 maggio 2017 dal presidente dell’ordine dei medici di Latina, che in quell'occasione promise più formazione, sereni per la qualità di questa formazione affidata al dottor Rachele ed ad un team di esperti, fiduciosi per l’interesse mostrato dei partecipanti. Siamo convinti che questo sia il clima migliore affinché tra persone interessate e coinvolte si possano sviluppare in modo sinergico, progetti e azioni utili a noi genitori ed ai nostri figli.
- Scritto da LatinAutismo
- Visite: 1051
Il Corso ha l’obiettivo di far acquisire ai Pediatri maggiori competenze sull'utilizzo di strumenti necessari per la valutazione, nella pratica clinica, della semeiotica Neuroevolutiva.
Sarà dato ampio spazio ad un approfondimento degli strumenti che si può utilizzare per il riconoscimento precoce dei disturbi neuromotori, del linguaggio e dello spettro Autistico; per quest'ultimo saranno visionati molti video capaci di favorire la conoscenza delle manovre/osservazioni da eseguire per una corretta esecuzione della M-Chat;
Con determina Regionale n.°G09099, lo Screening dell’Autismo attraverso la M-Chat R/F è stato inserito tra le Prestazioni di Particolare Impegno Professionale del Pediatra di Famiglia.
Dai dati rilevati dal Progetto Nazionale sul Neurosviluppo e dall'Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio dei Disturbi dello Spettro Autistico coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità al quale io stesso ho partecipato, emerge un’elevata percentuale di falsi positivi e negativi per la M-Chat eseguita nelle diverse Regioni; tali risultati hanno condizionato, in aggiunta ad altri fattori, un significativo ritardo diagnostico ed un invio inappropriato ai Servizi Specialistici di secondo livello.
In relazione a quanto sopra, riveste particolare importanza approfondire le conoscenze sulla M-Chat e sulle traiettorie di sviluppo nei primi due anni di vita; ciò consentirà al Pediatra di ridurre il rischio di una mancata o ritardata diagnosi dei disturbi del Neurosviluppo e dello Spettro Autistico.
Il corso è limitato a 25 Pediatri; avranno diritto all'iscrizione le prime 25 adesioni
Per maggiori informazioni e contatti per l'iscrizione al corso potete visionare il programma completo qui.
- Scritto da LatinAutismo
- Visite: 2158
L’istituto Leonarda Vaccari, centro di riabilitazione di Roma in collaborazione con l’Associazione LatinAutismo organizzano un corso teorico pratico per massimo 25 docenti curricolari e di sostegno sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa (C.A.A.) dal 4 al 18 settembre 2019 presso l’Istituto comprensivo “Aldo Manuzio” in Via dell'Oleandro, 4/6 a Latina Scalo.
Il corso presenterà un insieme di tecniche, strategie e tecnologie rivolte all'alunno che non parla, ai docenti e all'ambiente scolastico ai quali è richiesta grande collaborazione per migliorare la relazione e la partecipazione in classe.
I docenti sono:
- il Dott. Corradi Fabrizio – Psicotecnologo – Esperto nell’abbinamento di tecnologie assistive (ausili tecnologici) per la comunicazione e l’apprendimento – Equipe Ausilioteca, Istituto L.Vaccari di Roma e Direttore Didattico Master in CAA presso la LUMSA;
- la Dott.ssa Rossella Cavolo - TNPEE - Esperta e Docente Master in CAA presso la LUMSA;
- la Dott.ssa Antonelli Francesca - Psicologa, Psicoterapeuta - Esperta in CAA - Equipe Ausilioteca, Istituto L. Vaccari di Roma.
Per informazioni scrivere a:
- Scritto da Antonio De Vico
- Visite: 1694
Sabato 18 maggio si è tenuto presso il Polo Tecnico del “Campus Dei Licei M.Ramadù” di Cisterna di Latina,
la “III giornata del l’Inclusione – Lo sport oltre la disabilità”.
Siamo intervenuti a testimoniare il nostro impegno in tale ambito, con il progetto “Sportissimamente” conclusosi proprio in data odierna (link).
È stata una mattina piena di emozioni e con noi c’erano:
• Andrea Stoppa, in video intervista, ex alunno del campus e campione nazionale di nuoto categoria non vedenti;
• Devis D’Arpino, bronzo agli Special Olympics di Abu Dhabi;
• Fabio Ventura, maestro federale non vedente 6° Dan, 5 volte campione mondiale del club non vedenti;
• Luca Zavatti, ex capitano Nazionale Italiana Calcio Amputati allenatore Lecce Calcio Amputati;
• Marco Ghirotto, allenatore professionista di calcio;
• Studenti, Dirigente e docenti, collaboratori e familiari legati al campus.
La prima sensazione che abbiamo ricevuto appena entrati a scuola è stata di accoglienza. Un “corridoio” di ragazzi ci ha indirizzato dall’ingresso all’aula dedicata all’evento. Ci fanno accomodare su delle sedie disposte di fronte alla platea per lo più composta da studenti ed insegnanti, alle nostre spalle sul muro viene proiettato il volantino dell’evento. Non conosciamo nessuno degli altri partecipanti, ma proviamo subito simpatia.
A presentare e condurre l’evento due studentesse dell’istituto supervisionate dalla referente dei BES, la Prof.ssa Elisa Roncoroni.
Apre i lavori il Dirigente Scolastico Prof.ssa Anna Totaro, sottolineando che questa giornata non è solo momento di condivisione e testimonianza a favore dell’inclusione scolastica, ma l’occasione di conoscenza e confronto con chi vive la diversità in prima persona, in maniera più diretta e fuori della vita scolastica.
Ci si rivolge ai disabili stessi, alle loro famiglie, ci si interroga sulle tecniche, le strategie e le modalità operative a supporto del disabile nello sport.Ci viene data la parola e presentiamo l’Associazione LatinAutismo, il suo percorso fino ad oggi ed il seminario Sportissimamente.
Secca la domanda sull’argomento: “Cosa è cambiato con questo seminario?”
La risposta non poteva che anteporre una prima osservazione, il seminario è stata la risposta ad un bisogno di conoscenza ed una richiesta di formazione a tanti operatori sportivi che si confrontano con la “neurodiversità”: con questo seminario c’è stata una risposta! Tuttavia non possiamo dire che alla formazione corrisponda un immediato riscontro nella fruizione di personale e di servizi sul territorio, ma senza questo primo passo sarebbe addirittura impossibile sperarlo.
Il seminario è voluto essere un’altra cannonata a quel muro che ancora oggi non rende accessibile lo sport a molti disabili.
Ringraziamo rapidamente per la parola dataci e la restituiamo per il proseguo dell’evento, da qui in poi sarà un crescendo di emozioni.
Iniziamo con la video intervista di Andrà Stoppa, a sentirlo un normalissimo ragazzo con tanta voglia di fare… No, no, non è vero, non è normalissimo! Fa mille cose questo ragazzo: corsa, piscina, palestra, pianoforte, rapper, studio…. Una voglia matta di sperimentare: “showdown”, serf, tennis (!!!), baseball per cechi, che viene riferito come l'unico sport dove il non vedente è libero di correre senza rischi di urtare persone o cose. Bello ascoltarlo, entusiasmante la sua vitalità. Ma a colpirci non e stato questo ma la riflessione che ha fatto alla domanda dell’intervistatore su cosa offrono le strutture sportive sulla disabilità. Lui risponde “Poche! … siamo una minoranza nella minoranza… non tutti i disabili fanno sport… pochi disabili pensano di poter fare una vita “normale”… siamo davvero pochi a combattere per avere quello che ci spetta… fare sport… è questione di tempo che capiscano (le istituzioni), che capiscano soprattutto i disabili che è possibile fare sport...”