L’ ANGSA Lazio, componente dell' Osservatorio permanente per l'Inclusione, è stata contattata dal MIUR per fare da collettore nella raccolta del maggior numero possibile di PEI, redatti da tutte le scuole di ogni ordine e grado, dalla Scuola dell'Infanzia fino alle Secondarie di Secondo Grado (le superiori).

Personalmente ritengo che sia un ottima iniziativa che permette di fotografare lo stato attuale sull’inclusione scolastica, intesa non solo dal punto di vista emotivo e relazionale, ma soprattutto sulla organizzazione interna della scuola, sulla cooperazione tra scuola, ASL, e famiglie e, per ultimo ma non meno importante, sulla formazione del corpo docente.

Detto questo esorto tutti voi a seguire le modalità descritte in seguito per l’invio del PEI.

MODALITA' INVIO:

  1. Deprivare il PEI dei dati sensibili (nome e cognome).
  2. Allegarlo ad una mail in cui specificare se la famiglia ha collaborato, se è stato condiviso prima della firma, se si è dovuto ricorrere alla richiesta scritta per averlo, e qualsiasi altra problematica.
  3. Inviare a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Riporto in calce quanto ricevuto per email, come associato, dalla ANGSA LAZIO ONLUS.

Grazie.
Antonio De Vico

 


ANGSA LAZIO ONLUS

Associazione Nazionale Genitori

Soggetti Autistici - Regione Lazio -

Sede Legale Via Casal Bruciato n. 13  00159 ROMA

Tel.3774557156 - C.Fisc. 97475060584

Buongiorno a tutti,

siamo stati contattati dal MIUR come ANGSA Lazio, e come componente dell' Osservatorio permanente per l'Inclusione Scolastica (insediatosi lo scorso 27 novembre presso il Ministero) per fare da collettore nella raccolta del maggior numero possibile di PEI, redatti da tutte le scuole di ogni ordine e grado, dalla Scuola dell'Infanzia fino alle Secondarie di Secondo Grado (le superiori). Si legga a tal riferimento il comunicato del Prof. Carlo Hanau pubblicato l'8 gennaio da Superando e riportato qui in calce.

La raccolta ha due finalità, la prima di indagine/ricerca per una pubblicazione scientifica, l'altra, più immediata, per un esame propedeutico all'elaborazione di un modello del profilo di funzionamento in chiave ICF, che è una delle novità presenti nel decreto legislativo n.66 della L.107, la Buona Scuola, art. 7, che entro la fine di marzo dovrà essere normato da un apposito Decreto Ministeriale, al quale l'Osservatorio appunto lavora come organo consultivo.

Conosco direttamente ed indirettamente, purtroppo, la realtà riguardo le stesure dei PEI, frequentemente frutto di 'odiosi' copia incolla, la troppo spesso mancata condivisione con i genitori dello stesso, oltre al fatto che è prassi comune dover ricorrere ad una richiesta di accesso agli atti per poter avere quel documento che di diritto (L.104/92, art.12) dovrebbe essere redatto con la famiglia, visionato e controfirmato dalla stessa, prima di diventare operativo. Questo, quando un PEI, degno di questo nome, sia effettivamente stato compilato. Perché il Progetto Educativo Individuale è alla base dell'educazione di ogni persona in una condizione di disabilità e deve disegnare esattamente il profilo solo di quella persona evidenziandone le necessità e le potenzialità affinché  sui punti di forza si possa far leva per le abilità emergenti.  E il PEI deve essere parte del Progetto Individuale, di cui all' art.14 della L. 328/00, che finalmente nell'art.6 della L.107 viene riconosciuto come probante per la vita della persona con disabilità.

Bene. E allora vi chiedo di rispondere TUTTI  a questa mail con la vostra esperienza, perché possa emergere quanto di buono si fa e quanto, ahinoi, ancora si dovrebbe fare nella scuola italiana, che spesso di inclusivo ha solo il nome.

Quindi il risultato dovrebbe essere la fotografia della situazione della scuola italiana al gennaio 2018 e solo se ogni famiglia contribuirà con il proprio vissuto, l'immagine potrà risultare meno sgranata e più vicina alla realtà: abbiamo l'occasione per mettere in evidenza buone prassi e per denunciare cattive abitudini.

MODALITA' INVIO:

  • deprivare il PEI dei dati sensibili (nome e cognome)
  • allegarlo ad una mail in cui specificare se la famiglia ha collaborato, se è stato condiviso prima della firma, se si è dovuto ricorrere alla richiesta scritta per averlo, e qualsiasi altra problematica.
  • inviare a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Certa della collaborazione di tutti,
un caro saluto.

Stefania Stellino
pres. Angsa lazio onlus

 

Comunicato.

Si invoca da più parti la programmazione della politica scolastica per l'inclusione, alla base della quale deve stare la conoscenza dei numeri dei bisogni, dell'efficacia e dell'efficienza.

Questa l'importante realizzazione della Ministra Fedeli che può dare le risposte: i dati singoli sugli allievi con disabilità e sui PEI, presi uno per uno, saranno presto raccolti dal MIUR.

leggete questo annuncio

https://www.orizzontescuola.it/anagrafe-studenti-dal-15-gennaio-inserimento-dati-alunni-disabili-dalla-certificazione-al-pei-nota-miur/

E' dai tempi in cui ero presente come tecnico nominato dal Ministro dell'Istruzione Berlinguer nell'Osservatorio sull'integrazione scolastica  che chiedevo questa innovazione e sono molto contento di avere vissuto abbastanza per vederne l'attuazione.

Questa sarà la banca dati dalla quale attingere i numeri della disabilità, che finora mancava in Italia.

Come dimostra l'esperienza sull'autismo del CDC di Atlanta (USA) l'impegno della scuola accanto a quello della sanità fa la differenza per trovare i numeri reali dell'autismo e di altre condizioni di disabilità che spesso si tende a nascondere. Nel 2010 si è raggiunto Il livello dell'1,5% dei casi di Disturbi dello spettro autistico su tutti i bambini di 8 anni, che era 0,7 nel 2000, e poi si è stabilizzato nel 2012 sempre intorno all'1,5%.

Da noi in futuro sarà poi sufficiente travasare questi dati riferiti all'età scolare nella banca dati sanitaria per tutte le età, via via che le coorti di età usciranno dalla scuola, per avere i dati di tutte le età.

 

Nel nuovo Osservatorio per l'inclusione costituito a fine anno non c'è più il nostro gruppo degli esperti nominati dal Ministro, che non prendevano alcun compenso per la loro funzione, ma che erano forse troppo liberi di esprimere il loro parere, come dimostra il fatto che il Ministro precedente ci ha convocato molto raramente e mai prima di prendere i provvedimenti importanti.

 

Restano nel nuovo Osservatorio i Funzionari del Ministero stesso e i Presidenti delle nostre associazioni, ai quali si aggiungono i Presidenti delle società scientifiche dei pedagogisti, dei medici e neuropsichiatri dell'infanzia e dell'adolescenza. 

Tutti ci auguriamo che il nuovo Osservatorio per l'inclusione sia in grado di pilotare la costruzione della banca dati nel migliore dei modi possibile, perché questa grande innovazione possa esprimere tutte le sue potenzialità ai fini di programmare gli interventi e razionalizzare questo caotico settore, dove si impiegano più risorse umane e materiali di qualunque altro Paese, ma manca la verifica dei risultati.

 

Prof. Carlo Hanau
già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e sanitari nelle Università di Modena e Reggio Emilia e Università degli Studi di Bologna.