TRATTAMENTO DELLO SPETTRO DEI DISORDINI DELL’AUTISMO MEDIANTE L’USO DI SULFAROFANO (SGS)

Negli ultimi anni è letteralmente esploso l’interesse per la ricerca al riguardo del SGS (Sulforafano-Glucosinolato), solo nel 2007 PubMed (uno dei più grossi database di pubblicazioni scientifiche) conteneva 297 pubblicazioni sul SGS. La maggior parte di questi studi si focalizzava sull’effetto del Sulforafano sul cancro, anche se, ci sono moltissime pubblicazioni che evidenziano i benefici del sulforafano su molte altre malattie in particolare quelle correlate alle infiammazioni croniche, quali Alzheimer, parkinson, ipertensione, colesterolo, ulcera gastrica, problemi di vista e altri, oltre alle rencentissime ricerche che hanno dimostrato l’effetto benefico del sulforafano nel trattamento dei sintomi dello spettro autistico.

Lo studio della Johns Hopkins University diretto dal Dott. Talaley, suggerisce una dose di mantenimento di 38 mg al giorno di SGS ricavato da germogli freschi di broccolo che deve includere una quantità necessaria di Myrosinase rilasciata da una masticazione molto prolungata dei germogli stessi.

Pertanto mangiare i germogli di broccolo senza una prolungata masticazione che possa frantumare la parete cellulare e rilasciare l’enzima Myrosinase, ne riduce drasticamente l’efficacia limitando la combinazione dell’SGS con l’enzima Myrosinase a formare gli isotiocianati.

 

Ricerca

Lo spettro dei disordini dell’autismo è caratterizzato sia da disturbi di interazione sociale che da comportamenti stereotipati. Questa condizione interessa una persona su 68 ed è predominante nel sesso maschile. Le implicazioni mediche e socio economiche sono enormi e non esiste un trattamento ad oggi conosciuto che sia realmente efficace nella ASD.

In uno studio randomizzato a doppio cieco usando un placebo, sono stati valutati soggetti maschi tra i 13 e 27 anni (n=29) con sintomi moderati e severi, a questi è stato somministrata la fitosostanza Sulfarofano derivata dall’estratto di broccoli, mentre gli altri soggetti (n=29) hanno ricevuto un trattamento placebo non distinguibile dal primo.

Il trattamento è stato fatto con dosi di Sulfarofano da 50 a 150 uMoli (micromoli) per 18 settimane, seguito da 4 settimane di non trattamento.

I risultati sono stati valutati misurando 3 aspetti comportamentali largamente valutati ed accettati sia da medici che da assistenti sociali e genitori. I parametri comportamentali valutati sono i seguenti:

  • Comportamenti aberranti (ABC)
  • Grado di risposta sociale (SRS)
  • Impressione clinica globale del grado di miglioramento (CGI-I)

I partecipanti sono stati scelti nei 2 gruppi in modo che i parametri ABC e SRS fossero comparabili nei gruppi sulfarofano e nel gruppo placebo.

Dopo 18 settimane i partecipanti che hanno ricevuto solo il placebo manifestavano solo minimi cambiamenti (< 3.3%) mentre i partecipanti che avevano ricevuto il Sulfarofano hanno evidenziato un sostanziale miglioramento dei loro comportamenti. Per quanto riguarda il parametro CGI-I, l’impressione clinica globale del grado di miglioramento, il numero di partecipanti che avevano avuto un significativo miglioramento sono stati ancora maggiori, in particolare per quanto riguarda l’interazione sociale, comportamenti anormali e comunicazione verbale.

Una volta smessa l’assunzione del Sulfarofano, la scala dei miglioramenti ha iniziato a scendere verso i livelli iniziali prima del trattamento.

Di seguito alcuni semplici grafici per comprendere l’entità dei miglioramenti, in blu sono evidenziati i soggetti che hanno assunto Sulfarofano, in rosso i soggetti trattati con placebo.

grafico settimane sgs

Questi grafici mettono in evidenza alcuni tratti salienti del comportamento per quanto riguarda: irritabilità, letargia, stereotipia, iperattività. L’effetto del sulfarofano (blue) è molto evidente rispetto al Placebo (rosso). Gli effetti sono molto evidenti già alla quarta settimana dall’inizio del trattamento. Per l’iperattività l’effetto è più graduale e ritorna rapidamente ai livelli di pre-trattamento alla sospensione del sulfarofano.

Lo studio mette in evidenza che l’effetto terapeutico del sulfarofano non è duraturo ma si mantiene assumendo in modo regolare il quantitativo giornaliero indicato. La sospensione del trattamento tende a riportare i sintomi allo stadio pre-trattamento in circa 4 settimane, in modo più graduale per irritabilità e stereotipia, in modo più veloce per letargia e iperattività.

Questo testo è un’estratto dello studio condotto dalla Johns Hopkins University, leggi il testo integrale in italiano oppure la versione originale in inglese:

autismo e succo di germogli di broccolo vegus

english-paper-PNAS-sulpharofane autism

Articolo tratto da : http://www.progettosorrisoautismo.com/